giovedì 10 marzo 2011

Sky lascia anche il campionato: cosa sperare?

Sono scaduti i termini per la presentazione delle offerte per i diritti tv della Serie A di basket 2011-2013. Sky, da anni detentrice di questi diritti, non ha presentato alcuna offerta. Parteciperanno Rai, Sportitalia e La7. Dopo l'Eurolega, lasciata andare nel 2009 e presa da Sportitalia, adesso anche la Serie A.Come valutare questo cambiamento?
Sicuramente non bene: l'amore per lo sport, la competenza tecnica, il massimo impegno profuso dalla troupe di Sky in questi anni sono fattori che rappresentano un patrimonio che altrove al momento, oggettivamente, non si può trovare.
Lo sforzo produttivo messo in piedi dalla TV a pagamento in questi anni per offrire agli abbonati una copertura quantitativamente e qualitativamente eccellente sarà difficile da pareggiare per chi acquisterà i diritti del campionato, almeno nell'immediato. Sportitalia, che si sta già cimentando col basket dell'Eurolega e del campionato spagnolo, a parte la competenza di Niccolò Trigari ha poco altro da offrire, anche a livello meramente tecnico (basta vedere le grafiche raffazzonate, le statistiche illegibili, la programmazione ancora in 4/3 e in bassa definizione). La Rai se non è rimasta a Franco Lauro, raramente capace di "spiegare" il gioco al pubblico, poco ci manca.
Insomma, la squadra composta da Flavio Tranquillo (foto), Alessandro Mamoli, Paola Ellisse, Gerry De Rosa e gli altri (tutti) ha rappresentato in questi anni un punto di riferimento attualmente imprescindibile per chi segue e ama il basket, la cui qualità molto difficilmente sarà equiparata almeno in tempi brevi.
Evidentemente lo sforzo economico fatto da Sky per tenere il basket non ha pagato, o non paga più, in termini di ascolti. Penso sia un problema degli sport cosidetti "minori" in generale, ma se aggiungiamo anche questa perdita agli altri segnali che avevo già evidenziato in un altro post sullo stato del nostro basket, il panorama sta diventando davvero allarmante.
Quale può essere il lato positivo dell'abbandono di Sky? Il basket in una TV in chiaro, cioè maggiore visibilità. Sempre sperando che quale delle tre antenne riesca a prenderlo punti a un'offerta adeguata sia a livello di partite che di qualità del prodotto televisivo. Il basket italiano, per il momento che sta attraversando, difficilmente può resistere senza una  TV che lo pubblicizzi e renda visibile in maniera adeguata, cosa che Sky ha sempre fatto. Che almeno quello sforzo adesso interrotto divenga un esempio da seguire, senza accontentarsi di trasmettere le varie aprtite e basta. Timore quest'ultimo infondato? Purtroppo non credo: pensate alle qualificazioni agli Europei proposte da RaiSport lo la scorsa estate, o la mancata trasmisisone dei vari mondiali, europei e latre competizioni per nazionali. Io personalmente sono molto preoccupato. Atendiamo ulteriori sviluppi.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

sky ha fatto bene, il campionato italiano attualmente è da considerare un pessimo prodotto: nessuna regola per i tesseramenti dei giocatori stranieri, livello di gioco infimo, nessun peso dei nostri club in europa, pochissimi talenti in grado di infiammare il pubblico con le loro giocate e chi più ne ha più ne metta... sinceramente non l'avrei ricomprato neanche io...

Unknown ha detto...

A mlincuore, ma sullo stato tecnico/tattico/economico del nostro basket devo darti ragione.
A parte il progetto Montepaschi per il resto c'è una confusuione evidente sotto molti, troppi aspetti. Capisco sia difficile continuare a investire sull'attuale stato di questo sport...

ivanbasso ha detto...

Si, è vero che il basket italiano ormai ha raggiunto livelli bassissimi, ma certo togliendogli sempre più spazio le possibilità di crescita diminuiscono sempre di più. Magari vedere la serie A in chiaro è una cosa migliore certo, ma il servizio che offre Sky credo che in italia, in questo momento, non lo possa offrire nessuno, nè sportitalia e nè la (pessima) RAI. Da abbonato Sky credo comunque che la politica adottata non sia certo la migliore, lasciando spazio a sport che abbracciano, secondo me, molti meno spettatori.